Viaggiare diventa davvero una grande scoperta

Il progetto educativo nelle gite Panda Trek 

(parte seconda)

Cosa vi aspettate dalla gita?” ha chiesto Elio ai miei ragazzi di prima. “Vogliamo divertirci, stare insieme a vedere le stelle, imparare cose nuove”. Le gite scolastiche sono un argomento scottante per gli addetti ai lavori. Per chi accompagna i ragazzi rappresentano una grande responsabilità; spesso è anche molto faticoso fare capire che la gita è un modo diverso di fare lezione e di stare insieme e non è il momento tanto atteso solo per creare confusione, la sera, in albergo. Proprio per questo la gita ha un senso se è supportata da un progetto educativo che fa dell’esperienza una valida occasione di crescita, in linea con l’obiettivo primario della scuola media. Scuola orientativa significa, infatti, anche sapere operare su quegli elementi del ragazzo, quali energia, attenzione, fiducia, spirito di collaborazione, spirito di iniziativa, entusiasmo, coraggio, ma anche riflessione, capacità di concentrazione, immaginazione, creatività ed intuizione, di cui egli avrà progressivamente sempre più bisogno nel processo di crescita individuale e nelle sue relazioni interpersonali. Ecco allora un modo molto particolare e coinvolgente di impostare e organizzare le gite, di fare turismo (con) “diversa-mente”, progettando percorsi particolari, al di fuori di quelli tradizionali, per mostrare gli aspetti nascosti dei luoghi che, proprio per questo, diventano misteriosi e affascinanti.

Viaggiare diventa davvero una continua scoperta non solo dell’ambiente, ma anche di sé e degli altri. Si impara a guardare le cose con occhi diversi, a osservare ciò che ci sta intorno da differenti punti di vista, a muoversi con curiosità e in modo rispettoso della natura e degli altri, senza lasciare tracce. Ecco i momenti ludici, importanti tanto quanto quelli didattici, i “riti” con la riscoperta del potere meraviglioso dei sensi e di tutte le preziose informazioni che ci aiutano a percepire quello che ci accade intorno, per capire che la natura e gli altri entrano dentro di noi proprio attraverso la porta dei sensi. “Chiudete gli occhi e ascoltate i rumori della natura, il rumore che fa il silenzio”. Esperienza affascinante, ma ormai insolita perché raramente vissuta, eppure più i ragazzi sperimentano i sensi più aumenta l’energia e la voglia di sperimentarli insieme e in modo più profondo. Infatti, l’ entusiasmo per la scoperta di qualcosa di nuovo è alle stelle. E’ la condizione ideale per sperimentare che è molto piacevole camminare a piedi nudi nell’ erba della radura, attraversare scalzi il ruscello che incontriamo lungo il sentiero nel bosco, sdraiarsi nell’ erba ed osservare le nuvole che cambiano continuamente forma, ammirare un prato fiorito mettendosi a pancia all’ ingiù, annusare tutti i profumi che ci arrivano dalla natura. Certamente organizzare una gita con queste modalità e con questi obiettivi non è facile e richiede impegno, entusiasmo, professionalità e voglia di stare con i ragazzi. Se ai nostri alunni rimane il ricordo di un’esperienza fatta di scoperte, pensieri, momenti di silenzio, emozioni, giochi, orgoglio per avere raggiunto una meta, ma anche di regole chiare da rispettare, allora possiamo affermare con assoluta certezza che la gita ha pienamente assolto al suo compito educativo.

Edy FORTINA,

insegnante presso la Scuola Media “Via Cipro” a Milano